MAZZIERI GIOVANNI

Nato
a San Secondo il 2 febbraio 1915. Morto a Parma il 5 maggio
1970. Tenore
Terminate le scuole medie, si iscrisse al Conservatorio di
musica di Parma, dove per qualche anno frequentò la classe
di oboe, per passare poi alla scuola di canto. La guerra
interruppe gli studi e nel set. 1943 si trovò con la
Divisione Aqui a Cefalonia. Dicono che fu la sua voce a
salvarlo dal massacro, come pure nella successiva reclusione
in un lager in Germania. Dopo la guerra ricominciò a
studiare canto a Roma con il maestro Nerilli, poi nel 1947
ottenne, tramite un professore parmigiano dell'orchestra
sinfonica della RAI, l'oboista Antonio Gallesi, un'audizione
radiofonica. Intanto, in un concerto a Fidenza, il tenore
Bertelli fu colpito dal suo timbro chiaro e potente e lo
fece studiare con lui: debuttò in un Trovatore allestito
nella piazza prospiciente la Rocca del paese natale: con
l'incitamento di tutto il paese, la serata fu un trionfo.
Nel 1949 si esibì nella stessa opera a Monza e i successivi
anni furono un susseguirsi di trionfi: al Teatro Ponchielli
di Cremona, al Regio di Parma, al Municipale di Reggio
Emilia, alla Fenice di Venezia, al Comunale di Modena, al
Petruzzelli di Bari, al Municipale di Piacenza, a Ferrara, a
Ravenna. Fu in Venezuela, a Malta, in Olanda, negli Stati
Uniti: qui fece vita brillante, era amico del sindaco
Impellitteri, ma quando ritornò in Italia, pur avendo
guadagnato molto, aveva in tasca solo un dollaro. Oltre che
nel repertorio verdiano, cantò nell'Andrea Chenier, nel Mosè,
nella Lucia di Lammermoor, nella Tosca, nella Manon Lescaut
e nella prima assoltuta dell'Ave Maria di Salvatore Allegra.
Una delle opere in cui trionfava era l'Aida, specie nel
duetto finale nel sotterraneo del tempio: la sua mezza voce
aveva accenti che confermarono la tendenza al bel canto
all'antica. Colpito da diabete prima, da paresi poi, volle
cantare un'ultima volta: per aiutare il parroco di un
paesetto della Bassa che doveva restaurare la sua chiesa.
BIBLIOGRAFIA: Necrologio, in G.Pr, 18 mag. 1970; G.N. Vetro.
Le voci del Ducato, in G.Pr, 5 dic. 1982..
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